Mozione per l’immediato cessate il fuoco a Gaza.
Oggetto: mozione per l’immediato cessate il fuoco a Gaza.
Premesso che:
dallo scorso 8 luglio, il governo israeliano, a seguito dell'uccisione di tre giovani coloni nei Territori Occupati Palestinesi, ha dato avvio a una violentissima operazione militare denominata “Protective Edge/Bordo Protettivo”, con il costante protrarsi di bombardamenti indiscriminati contro il territorio della Striscia di Gaza, accusando i suoi referenti governativi di essere autori del fatto e, quindi, realizzando una forma di “punizione collettiva” che sta comportando l’uccisione di tantissimi civili;
tale crescente numero di vittime civili, in particolare di bambini e di donne, a Gaza rappresenta un dramma inammissibile e il silenzio e l’incapacità di agire dinanzi a questo sono impossibili da accettare;
l’attacco di questi giorni segue quelli già avvenuti negli ultimi anni, tra i quali si ricorda la famigerata operazione “Piombo fuso” iniziata alla fine del 2008 che costò 1500 morti e oltre 5000 feriti tra la popolazione civile palestinese;
Israele ha dichiarato di voler continuare con l’operazione militare attraverso un’invasione di Gaza con truppe terrestri, prospettando scenari di guerra ancor più drammatici con escalation delle reazioni e ritorsioni anche di tipo terroristico ed un possibile allargamento del conflitto a tutto il Medio Oriente.
Considerato che:
il diritto umanitario vieta le punizioni collettive – definite crimini di guerra dalla IV Convenzione di Ginevra (art. 33) e, in generale, tali azioni violano il diritto internazionale, poiché costituiscono punizione collettiva dell'intera popolazione di Gaza per gli attacchi di pochi militanti;
i bombardamenti hanno coinvolto e continuano a coinvolgere non solo obiettivi militari ma anche abitazioni, infrastrutture civili e sanitarie in violazione dell’articolo 52 del I Protocollo aggiuntivo del 1977 della convenzione di Ginevra;
693 vittime, di cui 166 bambini, e oltre 4519 feriti, tra cui 1.213 bambini, migliaia di abitazioni distrutte, comprese scuole, moschee, strutture Onu, 135.000 abitanti di Gaza sfollati, enormi danni alle infrastrutture idriche e sanitarie, oltre 900.000 persone (oltre la metà degli abitanti di Gaza) senza acqua, danni a servizi fognari e per il trattamento dei rifiuti, col rischio di contaminazione delle riserve idriche, emergenze sanitarie e ospedali bombardati: non sono effetti collaterali o incidenti, sono un crimine, di cui la comunità internazionale con il suo immobilismo sta diventando complice;
I territori Palestinesi e in particolare Gaza sono sottoposti da decenni ad una vera e propria politica di apartheid e di colonizzazione da parte dello Stato di Israele, con continue privazioni e violazioni dei più basilari diritti umani della popolazione palestinese, come ad esempio l’accesso alle cure mediche, al cibo e all’acqua;
Una Pace giusta può nascere solo da una conferenza internazionale sotto l'egida dell'Onu che coinvolga tutti i rappresentanti delle parti coinvolte e che sancisca in modo definitivo e fattivo il principio "due Popoli, due Stati", garantendo la nascita di uno Stato palestinese autonomo nei confini del 1967 accanto a quello d'Israele;
anche l’incolumità della popolazione israeliana è sottoposta a gravi rischi a causa del lancio di missili da parte di Hamas.
Richiamati:
La Carta delle Nazioni Unite.
La quarta Convenzione di Ginevra del 1949 sulla protezione delle persone civili in tempo di guerra.
Le risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla questione palestinese.
L’Art.11 della Costituzione italiana che vieta l'uso delle armi come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, recitando “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Considerato altresì che in data 29 novembre 2012 la Palestina è stata ammessa all’ONU come Stato osservatore non membro.
Sottolineato che:
il Comune di Palermo nel proprio Statuto si impegna a concorrere alla promozione dei principi e delle politiche di pace, tolleranza e cooperazione ;
che lo stesso Comune di Palermo ha dimostrato negli anni precedenti una particolare sensibilità sul tema della pace e in particolare sulla questione israelo-palestinese promuovendo tra l’altro un gemellaggio con la Città di Khan Younis e con Betlemme e, di recente, ha concesso la cittadinanza onoraria al cittadino palestinese Marwan Barghouti.
Tutto ciò premesso e parte integrante del presente documento,
il Consiglio Comunale della Città di Palermo:
Condanna fermamente l’aggressione militare israeliana su Gaza e ogni altra forma di violenza o atto di terrorismo quale il lancio di missili da ambo le parti;
Chiede al Governo Italiano, alla Unione Europea e all’ONU di imporre l’immediato “cessate il fuoco”, e l’apertura di corridoi umanitari per garantire gli aiuti e i soccorsi necessari alla popolazione palestinese di Gaza;
Chiede al governo Italiano di impegnarsi a farsi promotori del rispetto del diritto internazionale umanitario e per la protezione dei civili, dell’apertura dei valichi di frontiera, sotto l'egida dell'ONU, interrompendo l'assedio della Striscia di Gaza e mettendo fine all'emergenza umanitaria in corso.
Chiede al Governo italiano di sospendere immediatamente l’invio e la fornitura di armi, munizioni e sistemi militari ai Paesi in conflitto e di promuovere analoga misura presso l’Unione Europea;
Chiede al Parlamento Italiano e al Governo Italiano di impegnarsi in modo concreto direttamente e presso la Comunità Internazionale affinché siano definitivamente rimosse le cause determinanti della attuale situazione di tensione e conflitto e sia, quindi, raggiunta una soluzione definitiva della questione Palestinese che preveda la coesistenza in pace e sicurezza dei due popoli in due Stati, sulla base dei confini del 1967, con Gerusalemme capitale di entrambi: lo Stato di Israele, all’interno di confini sicuri e riconosciuti e uno Stato di Palestina indipendente, democratico e autonomo;
Impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a trasmettere la presente mozione ai Presidenti di Camera e Senato e ai gruppi parlamentari, al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Commissione Affari Esteri della Camera e del Senato, al Presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera e del Senato;
esprime solidarietà alla popolazione palestinese e ne commemora le vittime civili esponendo in maniera simbolica la bandiera della Palestina.
Palermo, 24 luglio 2014
i Consiglieri:
Antonella Monastra
Alberto Mangano
Sandro Leonardi