Interrogazione piano triennale politiche disabilita

 Città di Palermo                                                                                                                                               Gruppo Consiliare                                                           

AL SIG. SINDACO

Interrogazione con risposta scritta

Prot. n. 158                                                                       Palermo, 2 aprile 2015

Oggetto: Piano Triennale per le Politiche della disabilità in Sicilia.

Og

 

Premesso che
    Il Decreto del Presidente della Regione Siciliana del 2 gennaio 2006 "Piano triennale della Regione Siciliana a favore delle persone con disabilità" ha definito in maniera ottimale la programmazione in Sicilia sulla disabilità ma, soprattutto, ha aggiornato la legislazione in Sicilia coordinandola con l’applicazione della Legge n. 328/2000.
    Il Legislatore, a favore delle persone con disabilità fisica, psichica, sensoriale, ha chiaramente esplicitato che la “promozione del benessere e dell’inclusione sociale è da realizzare attraverso una rete integrata di servizi ed un sistema più efficiente ed efficace, basato sulla prevenzione e sulla personalizzazione degli interventi, l’addizionalità delle risorse e la condivisione di responsabilità”
    Le linee guida necessarie per attuare quanto voluto dal legislatore sono state ben definite tenendo anche conto degli indirizzi delle politiche socio-sanitarie comunitarie
Considerato che
    L'attuale drammatica riduzione dei finanziamenti destinati al Welfare ha fortemente compromesso l'applicazione di molte delle leggi relative alle politiche sociali, rendendo arduo per gli Enti Locali assicurare i servizi essenziali con fondi propri.
    Ciò, come conseguenza, ha determinato lo stravolgimento della legge 328/2000 le cui  Linee Guida per l’attuazione delle politiche sociali e socio-sanitarie di cui alla Legge n. 328/2000 – Triennio 2013-2015, elaborate per sostenere i distretti socio-sanitari nel percorso di aggiornamento del Piano di Zona nella realtà non sono riuscite a dare adeguate risposte a tutta la domanda di servizi espressa dalle persone con disabilità impedendo la piena esigibilità del  diritto di cittadinanza.
    In particolare, a Palermo, la condizione di moltissime persone con disabilità e delle loro famiglie è divenuta pesantissima in quanto:
a.    Il servizio di assistenza domiciliare, SAD, dall’anno 2010 circa, è stato erogato con fondi esclusivamente comunali, come previsto dall’attuale normativa. In seguito, con la progressiva riduzione dei fondi trasferiti dallo Stato e dalla Regione, l'Amministrazione Comunale l'ha inserito tra le Azioni del Piano di Zona del Distretto Socio-Sanitario 42 gravando così sui fondi della legge 328/2000 che, nella mente del Legislatore, nacque per programmare e finanziare servizi sperimentali ed aggiuntivi, non certo essenziali. Inoltre, sono state utilizzate, dalla fine del 2013, parte delle somme destinate al cofinanziamento di 3 euro per abitante del DSS 42, relative al comune di Palermo, e parte delle somme derivanti dai residui e dalle economie ricavate dalle Azioni del Piano di Zona. Va, inoltre, detto che la corretta attuazione della legge 328/2000, a partire dall’art. 14 “Progetti individuali per le persone disabili”, non soltanto costituirebbe  l’adeguata risposta ai bisogni della persona con disabilità ma consentirebbe all’Amministrazione comunale di conoscere il reale numero delle persone con disabilità residenti, di poterne conoscere i bisogni, calibrare le risorse ed erogare i servizi adeguati.
b.    Attualmente il SAD è rivolto a 100 persone con disabilità grave, ma alle fine del marzo di quest'anno, rischia di essere sospeso definitivamente dopo essere stato erogato a singhiozzo o con riduzione oraria ed addirittura sospeso in alcuni periodi. Tali soggetti, molti dei quali con disabilità gravissima, senza questo servizio minimo, della durata di due ore quotidiane (comprese le domeniche ed i festivi) poiché saranno privati delle più elementari ma necessarie azioni quotidiane, come alzarsi dal letto, lavarsi, mangiare ed altre attività essenziali, subiranno una lesione gravissima al loro diritto di cittadinanza e dunque anche ad una esistenza dignitosa.
c.    Gli otto centri socio-educativi, nati come strutture diurne di sollievo alla famiglia e che rientrano tra i livelli essenziali di assistenza, anch'essi inseriti tra le Azioni del Piano di Zona della legge 328/2000 e destinati a circa 150 persone, tra giovani e adulti con disabilità cognitive e  relazionali, gravi e medio/gravi, dalla fine del 2012 non ricevono alcun finanziamento dal Comune di Palermo. Come viene da tempo denunciato dalla stessa Rete dei Centri Socio Educativi, composta da cinque Associazioni e tre Cooperative, le attività sono continuate con il supporto economico quasi esclusivo di famiglie. Tutto ciò ha comportato, per alcuni Centri, la riduzione delle attività o, addirittura, la sospensione delle stesse relegando nuovamente tutto il peso della gestione quotidiana del disabile alle famiglie. Senza contare che la grave discriminazione delle persone con disabilità, dovuta alla privazione dell’unica possibilità d'incontro e socializzazione, determina un regresso ed un aggravamento delle condizioni psicofisiche, tale da rendere necessario un maggiore uso di farmaci con ricadute sul costo economico e sociale. Inoltre non è ammissibile che servizi indispensabili siano legati ad attività di tipo progettuale, dunque a termine e non come servizi essenziali illimitati e garantiti nel tempo, e come tali inseriti in modo permanente nella programmazione finanziaria del Comune di Palermo.

Considerato altresì che
    Con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 367 del 29.10.2013 è stata istituita la Consulta Comunale per i diritti di cittadinanza per le persone in situazione di disabilità.
    Con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 203 del 18.11.2013 è stata istituita l’Autorità garante della persona con disabilità.

Atteso che
Devono essere erogati servizi ed attuati i livelli essenziali delle prestazioni assistenziali tali da garantire ad ogni persona con disabilità e la sua famiglia una vita dignitosa e di qualità.

Ritenuto che
Sia necessario che sia compiuta una programmazione organica e globale sulla disabilità in modo da pianificare l’erogazione di tutti i servizi. La programmazione, difatti, è lo strumento di base per organizzare, gestire e realizzare servizi essenziali, che rivestono un carattere di priorità poiché sono di sostegno alle persone fragili e con disabilità le quali, senza questi servizi sarebbero abbandonate a se stesse.


Visto
L’Avviso pubblicato il 16 marzo u.s. sul sito istituzionale del Comune di Palermo con il quale l’Assessorato alla Cittadinanza Sociale ha avviato le attività relative al Programma nazionale “Servizi di cura agli anziani non autosufficienti” prevedendo l’avvio delle attività riguardanti, fra le altre, il Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) in favore di 378 utenti residenti nel Comune di Palermo, che si svolgeranno fino al 31.12.2015.
Per tutto quanto sopra detto
SI CHIEDE DI SAPERE
1.    Se sia stata effettuata una rilevazione del numero e dei bisogni delle persone con disabilità e, in caso affermativo, se sia stata definita e/o attuata una programmazione specifica con attribuzione di risorse economiche dedicate.
2.    Se attualmente il Comune di Palermo garantisca il Servizio di Assistenza Domiciliare e se lo garantisca per tutte le persone disabili che ne abbiano fatto richiesta. In caso negativo, per quali motivi non sia stato fornito.
3.    Quale sia la situazione attuale dei Centri Socio-educativi.

4.    Quali siano le somme previste, le somme assestate, le somme impegnate ed i mandati di pagamento relativi al Servizio di Assistenza Domiciliare ed ai Centri Socio-educativi, dal 2012 al 2014.

                                      LA CONSIGLIERA
                                          Antonella  Monastra

Chi sono

Antonella Monastra è palermitana e nata nel ‘56. E’ ginecologa responsabile del Consultorio Familiare ...
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